Ti svegli al mattino con la muscolatura della bocca e della faccia dolente? Ti accorgi di serrare spesso i denti in modo molto forte? Inizi ad accorgerti che i bordi dei tuoi incisivi si stanno sgretolando?
Chi dorme con te dice che la notte fai un gran baccano sfregando i denti gli uni sugli altri? Oggi parleremo del bruxismo così potremo chiarire qualche aspetto di questo fenomeno che coinvolge un gran numero di persone e che è in continuo aumento.
Breve panoramica su cos’è il bruxismo: i muscoli masticatori.
Forse hai già sentito parlare di Bruxismo, forse hai anche già parlato con il tuo dentista di questo argomento.
Ma cos’è il bruxismo?
Vorrei tranquillizzarti subito dicendoti che il bruxismo NON è una PATOLOGIA!!!
Nella definizione più aggiornata e autorevole di bruxismo si ritiene questo fenomeno
come un’attività dei muscoli masticatori che può manifestarsi con lo sfregamento dei denti oppure con il loro serramento ma può essere anche indipendente dal contatto dei denti! Capisci bene allora come il bruxismo è un termine molto generico che racchiude una moltitudine di azioni muscolari e in particolare dei muscoli masticatori.
In passato si credeva che l’occlusione (o meglio la malocclusione) fosse un evento scatenante il bruxismo, oggi sappiamo che non è così!
Molti possono essere i fattori che portano ad una attività muscolare eccessiva ma vanno comunque ricercati a livello centrale e non periferico.
A me piace dire che il bruxismo è solo una somatizzazione (ovvero il risultato motorio) dello stress, dell’ansia o di altri disordini centrali che sfociano in queste contrazioni muscolari eccessive.
Ora non vorrei confonderti, ho detto che il bruxismo non è una patologia, ma non significa che bruxare non possa avere delle conseguenze negative.
Il nostro organismo, in questo caso i nostri muscoli e le nostre articolazioni, possono compensare fino ad un certo punto uno stress meccanico eccessivo; se la fase di compenso viene oltrepassata ci possono essere dei risvolti negativi come il dolore e l’usura.
Spesso associamo il bruxismo ai denti consumati. È vero: questa è una forma e un segno evidente di bruxismo ma sfregare i denti, in verità, è sì l’aspetto più evidente ma non il più grave. Spesso sta peggio chi serra i denti senza digrignare perché la muscolatura va incontro a contratture dolorose, ad esempio al risveglio, talvolta a dei veri e propri blocchi funzionali con difficoltà nell’aprire la bocca o nel masticare.
Talvolta il paziente riferisce di provare dolore al tatto della muscolatura coinvolta come ad esempio del muscolo massetere (ci si tocca la guancia, o del muscolo temporale che irradia il suo dolore nella sua inserzione sulla tempia). Si tratta di fasi acute dove talvolta è necessario l’utilizzo di farmaci antiinfiammatori e/o miorilassanti per stare meglio.
Oltre ai muscoli masticatori (più frequentemente il massetere, il temporale, i muscoli pterigoidei) un’altra struttura che viene sollecitata molto dal bruxismo è l’articolazione temporo mandibolare (ATM) ovvero l’articolazione tra mandibola e cranio. Come tutte le articolazioni soffre quando il carico che deve sopportare diventa eccessivo. Si tratta sempre di danni cronici che avvengono nel tempo ma che talvolta sfociano in un dolore acuto o in un blocco funzionale. In questo caso si parla di disordini temporomandibolari e di dolore orofacciale che vanno affrontati da figure specializzate.
Ora pur non addentrandoci in discorsi clinici piuttosto complicati e multifattoriali vorrei solo farti capire che chi bruxa:
- non lo fa perché la sua occlusione non va bene. Quindi sistemando i denti non smetterà di bruxare.
- non necessariamente deve avere i denti tutti consumati.
- spesso lo fa per scaricare la tensione ecco allora che serra forte i denti oppure contrae forte i muscoli anche senza toccare i denti
- i muscoli sono il bersaglio del problema non i denti!
- può farlo di notte (bruxismo del sonno) o durante il giorno (bruxismo della veglia) o entrambe.
- curare il bruxismo non significa curare i denti. Significa intraprendere un percorso molto più ampio e spesso difficile per rintracciare le cause che fanno insorgere il fenomeno muscolare.
- Oggi è finalmente possibile diagnosticare il bruxismo e capire se, quando, con che intensità e con che modalità una persona bruxa. (A breve anche il nostro studio si doterà di un apposito elettromiografo di tipo holter capace di misurare l’attività muscolare nel tempo).
Bite di rilassamento
Se hai affrontato in passato l’argomento bruxismo allora avrai sentito parlare anche del bite.
Il bite è lo strumento più usato in prima linea per contrastare i dolori legati ai muscoli masticatori e/o all’articolazione temporomandibolare. Se non si dimostrerà risolutivo si dovrà ricorrere ad una diagnosi più approfondita ricorrendo ad uno specialista di dolore orofacciale e di disordini temporomandibolari.
Cos’è il Bite?
Bite in inglese significa “morso” e si intende qualsiasi dispositivo che viene interposto tra la dentatura. Esistono diverse tipologie di bite. Oggi anche in farmacia si trovano dei bite preformati che vanno adattati in bocca dopo essere stati rammolliti in acqua calda tuttavia non considero sensata questa strada perché cozza con diversi limiti: in primis essendo preformato non è nemmeno paragonabile ad un dispositivo fatto su misura, in secondo luogo più morbido è un bite più va incontro ad usura precocemente, terzo non considero un bite morbido un bite funzionale ma semplicemente un paradenti al pari di un paradenti sportivo.
Negli anni molti autori hanno sviluppato il loro tipo di bite partendo da dei presupposti più o meno validi scientificamente. Purtroppo la gnatologia ovvero la scienza che studia l’apparato muscolo scheletrico masticatorio sta vivendo un periodo di riordino delle idee.
Molti concetti del passato non sono stati dimostrati scientificamente così molte teorie e/o ipotesi gnatologiche vanno oggi prese un pò con le pinze.
Oggi sappiamo, ad esempio, che l’occlusione e/o malocclusione non giocano un ruolo così importante nella patogenesi di disturbi temporomandibolari e/o muscolo tensivi.
A cosa serve il bite?
L’obiettivo del bite è di alleggerisce la pressione meccanica sull’articolazione temporo mandibolare (ATM) e di ridurre la forza di contrazione della muscolatura masticatoria agendo come una stampella.
Un bite personalizzato su misura consente in modo semplice, rapido ed economico di cambiare lo stress meccanico che agisce sui muscoli masticatori e sull’articolazione temporomandibolare risultando in un qualche beneficio per il paziente anche a distanza di breve tempo.
In caso di bruxismo con digrignamento il bite ha anche la funzione di proteggere la tua dentatura dall’usura/frattura perché assorbirà e dissiperà le forze dei tuoi muscoli
Adattarsi al bite richiede un minimo di pazienza perchè di fatto è un corpo estraneo e, così come inizialmente è difficile camminare con le stampelle ma poi si acquista fluidità, così ci si adatterà all’azione del bite.
Il sollievo muscolo tensivo dovrebbe avverarsi in breve tempo tuttavia molto spesso i fattori scatenenti le sindromi dolorose sono moltelici e un bite non fa miracoli.
A volte il bite viene utilizzato per programmare una riabilitazione protesica della bocca che prevede delle modifiche importanti. Questo metodo è utile anche se preferisco di gran lunga realizzare un bite ortottico ovvero un bite che rimane fisso in bocca su cui il paziente può masticare e testare estetica e funzione.
Come viene realizzato un bite
Per realizzare un bite bisogna sottoporsi a delle impronte delle arcate dentarie e talvolta ad una registrazione occlusale. Si tratta di una seduta breve e non invasiva che permetterà all’odontotecnico di realizzare sui modelli in gesso della tua bocca un bite più corretto e bilanciato possibile. Il bite verrà poi regolarizzato a dovere direttamente dal dentista in bocca. Personalmente, come accennato in precedenza, preferisco di gran lunga un bite realizzato in resina rigida applicato all’arcata superiore anche se in passato ho eseguito con soddisfazione bite rigidi applicati all’arcata inferiore.
Un bite normalmente non crea problemi peggiorativi quindi difficilmente è controindicato.
Come si usa
Un bite viene normalmente proposto per un utilizzo notturno anche se sarebbe opportuno capire quanto e quando il soggetto bruxa maggiormente. È ovvio che un utilizzo diurno dipenderà molto dall’attività lavorativa e sociale del soggetto perchè parlare e socializzare con un bite in bocca non è di sicuro facile. La cosa più indicata è parlare con il tuo dentista per intraprendere la strada più indicata per il tuo caso.
Costo del bite
Un bite funzionalizzato indicato per alleviare i segni e sintomi del bruxismo è un dispositivo fatto su misura ma la sua realizzazione non è di elevata complessità pertanto deve avere, a mio avviso, un costo proporzionato.
Talvolta la realizzazione del bite va preceduta da delle cure dentali mirate, pertanto il consiglio è di sottoporsi ad una visita specialistica di controllo per decidere il percorso terapeutico da perseguire. Generalizzare non è certo la giusta da perseguire.
Mi rendo conto che essere chiari ed esaustivi su un argomento così esteso e complesso su un blog non è possibile pertanto in caso di dubbi non esitare a contattarci.